La scacchiera
The Spiral - Daniel Libeskind
"La sua forza innovativa è riuscire ad intrecciare un livello esperenziale, personale, storico, biografico con un'architettura"
(A. Saggio)
Nel novembre del 1988 a New york si apre una mostra dal titolo Decostructivist Architecture, la mostra presenta sette personalità: Peter Eisenman, Zaha Hadid, Frank Gehry, Coop Himmelblau, Bernard Tschumi, Dabiel Libeskind e Rem Koolhaas.
Il decostruttivismo quindi si muove su due binari, da un lato è un concetto filosofico, di origine in particolare letteraria, dall'altro un movimento artistico che si basa su una serie di contenuti forti e soprattutto che formalizza una sintassi progettuale assemblatoria e meccanica.
In questa compagine storica e culturale di un mondo che si può definire aperto, Libeskind è un architetto di nuovo stampo. Nato in Polonia nel 1946, studia prima musica in Israele, poi architettura a New York per poi specializzarsi in storia e filosofia in Inghilterra.
I lavori di Libeskind si muovono su una forza rappresentata dalla linea e cioè sulla capacità di rompere, di estendersi, di non racchiudersi nei "piani" della tradizione puramente funzionalista o neoplastica, ma del muoversi della linea nello spazio schizzando, lacerando, zigzagando in uno spazio nuovo.
Le linee creano così dei micromondi. Il secondo elemento che utilizza è il layer, che assume una forza drammatica, non è lo strumento per alcun tipo di ricomposizione, ma è la presentazione del dramma di un mondo che non può e quindi non deve più rimettere insieme i pezzi. La realtà può essere avvicinata solo come costante interconnessione di processi, di sistemi, di "strati".
Ultimo elemeto è la freccia ovvere un'evoluzione della linea che permette di aprire lo spazio a più visuali.
Il progetto che ho scelto di approfondire e del quale ho ricreato la scacchiera è l'ampliamento del Victoria & Albert museum a Londra, di cui Libeskind ha vinto il primo premio, ma che non è ancora stato realizzato. La scelta intanto è stata dettata dalla necessità di cercare un progetto che fosse in un lotto fortemente intercluso all'interno di preesistenze, anche in vista della conformità della mia area di progetto.
Il progetto è strutturato intorno a tre punti cardine: il movimento a spirale intorno all'arte e alla storia, il rapporto tra interno ed esterno e il labirinto della scoperta definito dal percorso museale.
Il BANG del progetto sta nel nome stesso: la spirale. Come tutte le spirali arrivano ad un punto finale che nel caso del progetto di Libeskind è l'osservatorio.
La scacchiera che ho riprodotto nasce dallo sviluppo 2D della spirale che non è una forma sinuosa, bensì un insieme di 23 facce che piegandosi e incastrandosi vicendevolmente danno vita alla forma finale, la spirale rappresenta la linea (ovvero il filo rosso della mia scacchiera) è muovendo questo filo rosso che cambiano le direzioni (le frecce) e quindi si possono creare infinite conformazioni dialongati anche con gli edifici preesistenti.
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